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Contenuti SEO: Linee guida per la creazione di testi ottimizzati per il posizionamento organico

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Perché è così importante redigere contenuti di qualità all’interno di un sito?

Uno degli elementi onpage da prendere in considerazione durante la fase di ottimizzazione SEO di un sito è la redazione di contenuti capaci di migliorare il ranking attribuito dal motore di ricerca. Attraverso testi di qualità è possibile perseguire i propri obiettivi di business su due fronti. Da un lato è possibile studiare una linea comunicativa efficace nel fornire le informazioni richieste dal pubblico target del sito, ed incrementare in questo modo la possibilità che l’utente contatti l’azienda o acquisti un prodotto o servizio. Da un punto di vista prettamente SEO, inoltre, è possibile rendere il sito più visibile sul web. Infatti, uno dei fattori che Google e altri motori di ricerca prendono in considerazione per attribuire un rank al sito è la presenza di contenuti di qualità.

Nel corso degli anni l’algoritmo di Google si è evoluto, fino al punto di poter interpretare la semantica di un contenuto, imitando i processi cognitivi della mente umana. Stiamo parlando di LSI, Latent Semantic Indexing, ovvero un complesso di regole che riescono a rilevare la presenza dei termini più rilevanti in un testo e di contestualizzarli per valutare e categorizzare le informazioni presenti sulla pagina.

Durante la stesura di un contenuto, affinché sia performante da un punto di vista SEO, è necessario seguire alcune linee guida ed evitare alcuni fattori che possono peggiorare il posizionamento organico del sito. Di seguito, analizzeremo le principali best practice per creare un contenuto ottimizzato, che rispetti i principali fattori considerati dall’LSI.

Contenuti SEO: linee guida

Come faccio ad ottimizzare un contenuto per la SEO?

Prima ancora di iniziare a scrivere il testo da inserire in una specifica pagina del tuo sito, è necessario pianificare il messaggio che si intende comunicare e, di conseguenza, associarlo ad una parola chiave in grado di generare sufficienti ricerche mensili ma che, al contempo, sia fattibile da posizionare organicamente sulla pagina di ricerca.

Una volta identificata la keyword per la quale intendiamo ottimizzare il testo, è utile raggruppare un insieme di parole, sinonimi o termini tecnici correlati alla keyword selezionata. Questi termini verranno distribuiti in modo omogeneo ed uniforme all’interno del corpo del testo, in modo tale da segnalare in modo chiaro al motore di ricerca la tematica principale della pagina.

Scelta la keyword e l’insieme di termini correlati da utilizzare, siete pronti per iniziare:

  • Inserite nel modo più uniforme possibile la parola chiave nell’introduzione, nel corpo e nella conclusione del testo. Ricordate di mantenere un percorso logico e semantico naturale, senza abusare nell’utilizzo della keyword, poiché potrebbe  essere penalizzante. Come riferimento, considerate che se il vostro testo sarà lungo 250 parole, è consigliabile inserire la parola chiave non più di 3 o 4 volte.
  • La lunghezza minima per un testo efficace in ottica SEO è di 200 parole; meglio se la lunghezza del testo si attesta tra le 250 e le 300 parole. Ricordate sempre che il contenuto, oltre ad essere efficace da un punto di vista SEO, ha come obiettivo primario il rispondere alle esigenze informative degli utenti. E’ quindi importante calibrare la lunghezza del contenuto, evitando che risulti ridondante.
  • Suddividete il testo in paragrafi ed evitate blocchi di testo eccessivamente lunghi e compatti, così da migliorare la leggibilità. Laddove possibile, inserite  elenchi puntati e numerati, poiché il motore di ricerca ‘apprezza’ testi ben strutturati ed ordinati, in quanto migliorano l’esperienza dell’utente sul sito.
  • Il titolo (H1) del testo dovrebbe contenere la parola chiave, possibilmente all’inizio del titolo. Nel caso in cui il testo fosse articolato, a tal punto da contenere titoli e sottotitoli, è importante impostare  le headline nel corretto ordine. L’H1 deve essere seguito da un H2 e non viceversa. Anche nel caso di sottotitoli, utilizzate termini collegati alla parola chiave invia segnali positivi al motore di ricerca. Il titolo di un testo è fondamentale per una comunicazione strategica: solo  1 utente su 5 legge il contenuto del paragrafo, mentre i rimanenti 4 si soffermano a titoli e sottotitoli.
  • E’ consigliabile corredare il testo con immagini e grafici, che dovranno essere opportunamente ottimizzati mediante inserimento della keyword all’interno dell’Alt Text.

Quali errori devo assolutamente evitare?

Il primo obiettivo di Google è quello di fornire all’utente contenuti di qualità, in grado di fornire le informazioni che cerca in quel preciso istante. Pertanto, Google penalizzerà i contenuti ridondanti duplicati. Quando scrivete un testo, assicuratevi che sia originale ed inedito. Gli errori ortografici sono banditi; è importante che il testo sia grammaticalmente corretto prima che venga pubblicato. Per questo motivo, scrivere paragrafi interamente in maiuscolo o un uso eccessivo della punteggiatura sono da evitare. Come anticipato in precedenza, è altrettanto consigliato un utilizzo moderato e naturale della keyword, per evitare penalizzazioni da Google.

Come combattere le fake news: la lotta ai data voids

data voids lasciano libero spazio a risultati di scarsa qualità e possono facilmente generare fake news, soprattutto perché sono molto difficili da individuare. Possono sembrare innocui finché nessuno ricerca quel determinato argomento, ma si trasformano velocemente in mezzi di disinformazione non appena si verifica un avvenimento per cui quelle parole vengono improvvisamente ricercate da un alto numero di persone. I data voids, quindi, contribuiscono massicciamente al dilagare della disinformazione, soprattutto tramite il rimbalzo sui social network che, in pochissimo tempo, riescono a diffondere qualsiasi tipo di informazione, purtroppo anche se questa non è verificata.

Spesso, i vuoti di dati vengono sfruttati da complottisti e manipolatori al fine di fare disinformazione, diffondere falsità e incitare all’odio: per questo sono stati definiti da Boyd e Golebiewski “una vulnerabilità per la sicurezza che deve essere gestita in modo sistematico, intenzionale e ponderato”. Proprio per questo, l’iniziativa di Google potrebbe servire a individuarli e riconoscerli più facilmente, fornendo nuovi strumenti all’utente finale per aiutarlo a evitare le fake news.

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