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Storia di una campagna DEM: come è cambiato l’email marketing da Lazzaro a Benjamin Button

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Secondo il “Radicati Group’s Email Statistics Report”, nel 2016 avremo un 7% di email in più nella nostra mailbox rispetto al 2015. Siete contenti?

È una bella o una cattiva notizia? La risposta più ovvia sarebbe che è bella per chi lavora in una web agency, ma brutta per chi riceve una quantità superiore di informazioni in un mondo che ne è già sovraccarico.

La realtà, in continua evoluzione su uno strumento che era definito il Lazzaro del Web Marketing, è che potenzialmente è una buona notizia per tutti. Le campagne DEM sono oggi più che mai una componente fondamentale e strategica in un piano marketing; uno strumento che si è evoluto e che performa con ottimi risultati sia nel B2C che nel B2B.

Pensate all’invio di DEM come a Benjamin Button, il noto protagonista del racconto di Francis Scott Fitzgerald. Da anziano ringiovanisce, si iscrive all’Università, si forma, e si arricchisce sempre di più di un bagaglio di esperienza maturata al contrario, diventa sempre più giovane e spavaldo. Ecco che cos’è adesso l’email marketing: un mezzo consolidato che ha acquisito nuova forma ed efficacia, che da vecchio è tornato bambino e inizia una nuova vita ricca di nuove opportunità.

Vediamo insieme quali:

  • I nostri messaggi arrivano ovunque. Viviamo in mobilità, l’invio di campagne DEM si è evoluto seguendo la necessità di comunicare a chi è sempre in movimento e fruisce contenuti in ogni momento della giornata su mobile. Il 63% degli utenti negli Stati Uniti elimina immediatamente le email se non sono ottimizzate per mobile. Due parole chiave, dalle parole su carta di Calvino al mondo digitale, sempre valide: brevità e semplicità per adattarsi a qualsiasi strumento.
  • le DEM oggi circolano in un contesto dove vige la massima libertà. Scegliamo cosa leggere, evitiamo un contenuto dove troviamo ostacoli iniziali semplicemente perché non abbiamo tempo di aggirarli. Come bisogna agire a livello di comunicazione? Il segreto è: vivere nel proprio tempo e in un contesto di libertà lasciarne altrettanta. Sembrerà strano ma la facilità di scegliere “unsubscribe” da una mailing list non è direttamente proporzionale al numero di persone che poi scelgono di disiscriversi. Concedete libertà e fiducia e verrete ricompensati.
  • Conquistare, rendere speciale il destinatario o quanto meno rispettarne il genere e la localizzazione, evitando di trattarlo come “uno dei tanti”. Oltre a questo è importante utilizzare l’Infotainment content per mantenere alto l’interesse con contenuto attraente per l’utente, pensato e formulato proprio per lui.
  • Creare un circolo virtuoso. Integrare più strumenti per acquisire una banca dati che scenda sempre più in profondità, conosca abitudini e interessi del potenziale cliente e gli fornisca le informazioni che aspetta di ricevere.

Conoscere, prevedere, anticipare e coltivare i propri lead. Questa è la nuova vita del direct email marketing.

Come cambia la comunicazione nel retail: Kotuko alla Milano Digital Week

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